«L’uomo partecipa alla sapienza e alla bontà del Creatore, che gli conferisce la padronanza dei suoi atti e la capacità di dirigersi verso la verità e il bene. La legge naturale esprime il senso morale originale che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, quello che sono il bene e il male, la verità e la menzogna: “La legge naturale è iscritta e scolpita nell’anima di tutti i singoli uomini; essa infatti è la ragione umana che impone di agire bene e proibisce il peccato… Questa prescrizione dell’umana ragione, però, non sarebbe in grado di avere forza di legge, se non fosse la voce e l’interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi”[Leone XIII, Lett. enc. Libertas praestantissimum]. La legge “divina e naturale” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 89] mostra all’uomo la via da seguire per compiere il bene e raggiungere il proprio fine. La legge naturale indica le norme prime ed essenziali che regolano la vita morale. Ha come perno l’aspirazione e la sottomissione a Dio, fonte e giudice di ogni bene, e altresì il senso dell’altro come uguale a se stesso. Nei suoi precetti principali essa è esposta nel Decalogo. Questa legge è chiamata naturale non in rapporto alla natura degli esseri irrazionali, ma perché la ragione che la promulga è propria della natura umana: “La legge naturale altro non è che la luce dell’intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce o questa legge Dio l’ha donata alla creazione” [San Tommaso d’Aquino, Collationes in decem praeceptis, 1].»
La legge morale naturale scaturisce dalla possibilità, che ci è data attraverso il Decalogo, di convivere senza operare il male e perciò senza farci male. Laicamente potremmo paragonarla al Codice della Strada, che ha la stessa finalità.Solo che a differanza del decalogo quest'ultima vale solo sulle strade muniti di un mezzo motorio. E' chiaro che il Decalogo è rivestito di sapienza e bontà divina per il Bene degli uomini mentre il C.d.S. è solo semplice meccanismo normativo utile per regolare il traffico. Il mio sacrilego e blasfemo paragone nasce solo dalla costatazione di quanto male ci facciamo in assenza o ignorando o trasgredendo il codice normativo.
La legge morale naturale scaturisce dalla possibilità, che ci è data attraverso il Decalogo, di convivere senza operare il male e perciò senza farci male.
RispondiEliminaLaicamente potremmo paragonarla al Codice della Strada, che ha la stessa finalità.Solo che a differanza del decalogo quest'ultima vale solo sulle strade muniti di un mezzo motorio.
E' chiaro che il Decalogo è rivestito di sapienza e bontà divina per il Bene degli uomini mentre il C.d.S. è solo semplice meccanismo normativo utile per regolare il traffico.
Il mio sacrilego e blasfemo paragone nasce solo dalla costatazione di quanto male ci facciamo in assenza o ignorando o trasgredendo il codice normativo.