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martedì 1 marzo 2011

L’uno nell’altro

«[…] Un concetto-chiave dell’attuale dottrina trinitaria è quello di pericoresi, utilizzato fin dai primi tempi del cristianesimo. È una parola greca passata alla teologia nella sua espressione originale, per non aver trovato una traduzione sufficientemente adeguata nelle lingue moderne.
[…] Il termine, applicato all’ambito trinitario, si trova usato già da san Giovanni Damasceno, uno dei grandi teologi dei primi secoli del cristianesimo, che per l’importanza fondante del loro pensiero e della loro azione furono chiamati Padri della Chiesa. Egli utilizzò detto concetto per esprimere un’affermazione che costituisce una delle novità più paradossali del cristianesimo: il fatto che due realtà possano stare l’una dentro l’altra, senza confondersi e mantenendo (anzi configurando in quel modo) ciascuna la propria identità: “unite senza confusione e separate senza divisione”.
Riferita alla Trinità, pericoresi significa il mutuo contenersi, il reciproco essere l’uno nell’altro, la presenza o compenetrazione che avviene reciprocamente tra le Persone divine, le quali si uniscono distinguendosi e si distinguono unendosi.
Il menzionato Giovanni Damasceno lo esprimeva ad esempio così: le tre Persone della Trinità “sono unite ma non si confondono, sono l’una nelle altre, e questa interpenetrazione (pericoresi) avviene senza fusione e senza mescolanza”. “Ciascuna persona abita, tiene la propria sede, nell’altra”. Si tratta quindi dell’unità tra Persone che non sono la stessa Persona ma che sono Uno.»

Enrique Cambòn: “Trinità modello sociale”. Città Nuova Editrice, 1999.

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