Parlando della sua conversione, Vittorio Messori ricorda, in un’intervista del 1990, il suo ingresso nella Chiesa proprio nel momento in cui essa attraversava la maggiore crisi: «mentre cercavo di entrare, incontravo schiere di chierici e di laici fino ad allora chiusi nelle parrocchie che facevano il cammino opposto. Io entravo e loro uscivano. Il Concilio aveva aperto le porte e loro, invece di uscire per essere missionari, si precipitavano fuori scoprendo la cultura laica e quella marxista, che erano già in decadenza, dichiarandosi marxisti, socialisti, liberali… Il dramma dei cattolici di questi anni è stato convertirsi alla modernità, mentre la modernità moriva…».
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«Il Concilio [Vaticano II] voleva segnare il passaggio da un atteggiamento di conservazione a un atteggiamento missionario. Molti dimenticano che il concetto conciliare opposto a “conservatore” non è “progressista” ma “missionario”».
(Dal libro “Rapporto sulla Fede”, Vittorio Messori intervista il Card. Ratzinger – 1985, Capitolo 1)
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