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martedì 2 ottobre 2012
«Noi siamo la libertà!»
«Il male di questo mondo è di origine angelica e perciò non può essere espresso in lingua umana». (Léon Bloy)
Iddio creò sterminate schiere di Angeli, cioè di Puri Spiriti, dotati di grande intelligenza e di forte volontà. Il Cielo si popolò in un attimo di questi esseri beati, che lodavano il Creatore e nello stesso tempo godevano di perfetta felicità.
L’Angelo più bello era Lucifero, o Apportatore di luce, il quale, per così dire, eclissava gli altri col suo splendore.
Iddio, che è giusto, volle mettere alla prova la loro fedeltà, esigendo dagli Angeli un atto particolare di umile sudditanza. Secondo S. Tommaso d’Aquino e secondo i più celebri Padri della Chiesa, la prova fu questa: la Seconda Persona Divina, il Figlio Eterno del Padre, Gesù Cristo, nella pienezza dei tempi si sarebbe fatto uomo, pur restando vero Dio, e tutti gli Angeli lo avrebbero dovuto adorare, pur vedendolo rivestito di misera carne umana.
A noi, esseri inferiori rispetto agli Angeli, non sarebbe costata troppo una simile prova ma per gli Angeli, invece, la prova fu durissima.
Lucifero, dotato di qualità eccellentissime, pensando che un giorno avrebbe dovuto umiliarsi davanti al Figlio di Dio fatto uomo, senti in sé tanto orgoglio da dire: “Non lo servirò!… Se si farà uomo, sarò a lui superiore!”.
Altre schiere di Angeli si unirono a Lucifero, quasi per dare la scalata alla Divinità. Si iniziò la tremenda lotta in Cielo.
Al tal riguardo, nel dicembre del 1988, il Vescovo Pavol Mária Hnilica S.J. scrisse sulla rivista “Pro Deo et Fratribus” quanto segue. “Mi è capitato recentemente di leggere una rivelazione privata così profonda su San Michele Arcangelo come non avevo mai letto nella mia vita. L’autrice è una veggente che ha avuto la visione della lotta di Lucifero contro Dio e della lotta di San Michele contro Lucifero.
Secondo questa rivelazione Dio ha creato gli Angeli in un unico atto, ma la sua prima creatura è stata Lucifero, portatore di luce, capo degli Angeli. Gli Angeli conoscevano Dio, ma avevano contatto con Lui solo per mezzo di Lucifero.
Quando Dio manifestò a Lucifero e agli altri Angeli il suo disegno di creare gli uomini, Lucifero pretese di essere anche lui il capo dell’umanità. Dio però gli rivelò che il capo dell’umanità sarebbe stato un altro, e cioè il Figlio di Dio che si sarebbe fatto uomo. Con questo gesto di Dio, gli uomini, benché creati inferiori agli Angeli, sarebbero stati innalzati. Lucifero avrebbe anche accettato che il Figlio di Dio, fattosi uomo, fosse più grande di lui, ma non volle assolutamente accettare che Maria, una creatura umana, fosse più grande di lui, fosse la Regina degli Angeli. Fu allora che proclamò il suo “Non serviam – Non servirò, non obbedirò”.
Insieme a Lucifero, una parte degli Angeli, da lui istigata, non volle rinunziare al posto privilegiato che era stato loro assicurato e perciò proclamarono “Non serviam – Non servirò”.
Certamente Dio non mancò di ammonirli: “Con questo gesto porterete la morte eterna sia a voi stessi che agli altri”. Ma essi continuarono a rispondere, Lucifero in testa: “Non ti serviremo, noi siamo la libertà!”.
A un certo punto Dio, per così dire, si è come ritirato per lasciare loro il tempo di decidere o pro o contro. Allora è cominciata la battaglia al grido di Lucifero: “Chi come me?”. Ma in quel momento si sentì anche il grido di un Angelo, il più semplice, il più umile: “Dio è più grande di te! Chi come Dio?”. (Il nome Michele significa proprio questo “Chi come Dio?”. Ma ancora non portava questo nome). Fu a questo punto che gli Angeli si divisero, chi con Lucifero, chi con Dio.
Dio chiese a Michele: “Chi è che lotta contro Lucifero?”. E di nuovo quest’Angelo: “Chi hai stabilito Tu, Signore!”. E Dio a Michele: “Chi sei tu che parli così? Da dove ti viene il coraggio e la forza di opporti al primo degli Angeli?”.
Di nuovo quella voce umile e sottomessa rispose: “Io non sono niente, sei Tu che mi dai la forza di parlare così”. Allora Dio concluse: “Poiché ti sei considerato un niente, sarà con la mia forza che tu vincerai Lucifero!”».
Quanto sia durata la lotta non lo sappiamo. San Giovanni Evangelista, nella visione dell’Apocalisse, vide riprodursi la scena della lotta celeste e scrisse che San Michele ebbe il sopravvento su Lucifero.
Verso gli Angeli ribelli Dio mise subito in atto la sua giustizia. Gli Angeli conoscevano la Divinità; dotati d’intelligenza eminente, erano consapevolissimi del male che stavano operando; per la qual cosa Iddio in un istante creò l’inferno, luogo di tormenti, e vi precipitò gli Angeli cattivi.
Il premio di Dio per gli Angeli fedeli fu la conferma in grazia, per cui, come si esprimono i Teologi, cessava per loro lo “stato di via”, cioè lo “stato di prova”, ed entravano per l’eternità nello “stato di termine”, in cui è impossibile ogni mutamento sia in bene che in male: così essi divennero infallibili e impeccabili. Il loro intelletto non potrà mai più aderire all’errore e la loro volontà non potrà mai più aderire al peccato. Furono elevati allo stato soprannaturale, per cui godono della visione beatifica di Dio.
Noi uomini, per la Redenzione di Cristo, siamo loro compagni e fratelli.
Il capo dei ribelli, Lucifero, divenne il più orribile degli Angeli. Precipitato dal Cielo nell’abisso infernale, è chiamato nella Sacra Scrittura “Satana”, che significa “nemico”. Lucifero perdette la sua bellezza, ma non la sua intelligenza e la sua potenza; così pure i suoi seguaci.
Passare dalla somma felicità al sommo dolore, fu per i demoni il colmo della disperazione. Non potevano rassegnarsi a tanta perdita. L’odio contro la Divinità punitrice cominciò a divorarli. Il pensiero che un giorno gli uomini sarebbero andati in Cielo a prendere il loro posto, li faceva rodere d’implacabile gelosia.
I demoni stabilirono di vendicarsi, non di Dio direttamente, essendo ciò impossibile, ma delle sue creature, col tentarle a ribellarsi al Creatore, affinché un giorno potessero anche loro cadere nell’inferno.
Paolo Mitri
posso aggiungere "senza mai dimenticare il peccato originale"?
RispondiEliminacomplimenti per il piu' che piacevole blog,
rocco