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martedì 8 gennaio 2013
Chi ci farà vedere il bene?
I “segni dei tempi” non sono il sentire generale o l’evoluzione del pensiero e della mentalità, quanto piuttosto concreti eventi storici, avvenimenti intorno ai quali convergono il sentire dei credenti e dei non credenti, orientandoli al bene.
«Con lo spirito del tempo non è lecito scherzare: esso è una religione, o meglio ancora una confessione, un credo, a carattere completamente irrazionale, ma con l’ingrata proprietà di volersi affermare quale criterio assoluto di verità, e pretende di avere per sé tutta la razionalità.
Lo spirito del tempo si sottrae alle categorie della ragione umana.
Esso è un’inclinazione, una tendenza di origine e natura sentimentali, che agisce su basi inconsce esercitando una suggestione preponderante sugli spiriti più deboli e trascinandoli con sé. Pensare diversamente da come si pensa oggi genera sempre un senso di fastidio e dà l’impressione di una cosa non giusta; può apparire persino una scorrettezza, una morbosità, una bestemmia, ed è quindi socialmente pericoloso per il singolo.»
(Carl Gustav Jung, Realtà dell’anima, Boringhieri, 1970, p. 13).
«Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.»
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Paolo Mitri
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