Dio è il Dio dei vivi e non dei morti. Egli è padre di un popolo grande di figli, dove ciacuno ha il suo valore speciale e unico.
«Isacco non era evidentemente la stessa persona rispetto ad Abramo, tanto meno una sua reincarnazione. Giacobbe non era la stessa persona rispetto a Isacco o Abramo, e nemmeno una reincarnazione di uno di loro.
Dio ha amato tre persone diverse nella particolarità individuale.
E adesso Dio non sta seduto nel cielo a piangere, perché certe persone che ha amato non ci sono più. Dio non può dimenticare nessuno di loro.
Per questo non può lasciarli in potere della morte.
Vengono all’esistenza per vivere in eterno per Dio, e quindi Dio è il Dio dei vivi e non dei morti. […] Dio crea, chiama, e sceglie, e conosce in anticipo: Egli è padre di un popolo grande di figli, dove ciascuno ha il suo valore speciale e unico.
Come è assurdo consolare una madre che ha perduto sua figlia dicendo: “Non importa, avrai un’altra figlia”, nello stesso modo sarebbe assurdo che i figli di Dio sparissero per essere rimpiazzati con sempre nuove reincarnazioni. No, ognuno singolarmente ha un valore insostituibile, perché Dio ha creato e amato ciascuno singolarmente».
Hans Ludvig Martensen S.J. (1927-2012) Vescovo di Copenaghen.
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