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martedì 23 giugno 2015

Un amante tradito



L'amore per Nietzsche dovrà pur finire.
Un giorno.
Non solo per me, perché sono un amante tradito.
Ma per quello che ha fatto ai miei figli.
Sì: per quello che ha fatto loro, già prima che nascessero.
Per quello che ha fatto a loro e a tutti noi.
E a quelli che verranno.

C'era una volta un uomo.
L'uomo più sensibile ed intelligente di tutti i tempi.
Ma soffriva: non accettava di essere solo un uomo.
Voleva essere Dio.
E così ha vissuto come se fosse un dio:
ha detto al mercato che Dio è morto
e ci ha dato un nuovo vangelo tutto suo
annunciando la sua novella:

diceva che l'uomo deve essere creatore
deve forgiare nuovi valori
in un gioco eterno
come un bambino.
E così ci ha presi tutti
ipnotizzati
e anche noi crediamo che il mondo sia un racconto
una favola da inventare
ciascuno la sua.
Nessun valore, nessuna verità.
Solo gioco.
Solo libertà.

Si sbagliava.
Il suo racconto finisce male.
La sua favola è triste.
Ucciso Dio, non resta niente.
Si sbagliava.
Ed era troppo intelligente per non sapere che si stava sbagliando.
Ci ha avvelenati tutti.
Sapendo quello che faceva.

Di Alessandro Benigni - 11 gennaio 2015

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