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martedì 12 settembre 2017
È necessario che tutto questo avvenga
«Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti» (Mt 24,11).
[L’] ammonimento che ritorna spesso anche in altri luoghi dei Vangeli, oltre che nelle lettere di Pietro, di Giovanni, nell’Apocalisse. Ma, misteriosamente, stando alle parole del Cristo stesso, «è necessario che tutto questo avvenga».
Come gli altri scandali, anche i falsi profeti, i Messia menzogneri, sono indispensabili nell’enigmatica economia evangelica. Forse, lo sono per mettere alla prova la fede, per permetterle di definirsi, di depurarsi, di fortificarsi nello scontro con le deviazioni, con le «imitazioni».
Ma, proseguendo nel discorso che, in questo ventiquattresimo capitolo, Matteo ci riferisce, ci imbattiamo in un’altra parola di Gesù: «Frattanto, questo Vangelo del regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti...» (Mt 24,14).
Parola che va però affiancata a quell’altra, di Luca: «Ma il Figlio dell’uomo, quando ritornerà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8).
Ciò che è predetto, dunque, è che il Vangelo «sarà annunciato in tutto il mondo», che «ne sarà resa testimonianza a tutte le genti».
Ma non è affatto assicurato che a questa seminagione seguirà una mietitura adeguata, né che da quell’annuncio verrà una fedeltà indefinita tra coloro che l’accetteranno. Anzi, l’apostasia sarà una realtà tale (Paolo: «Prima, infatti, dovrà venire l’apostasia...», 2Ts 2,3) che non è neppure certo che la fede sopravviva sino al ritorno del Cristo.
Ci saranno, dunque, anche popoli già cristiani che abbandoneranno il Vangelo per l’agnosticismo o per le sètte (e questo sembra avvenire nell’Occidente d’oggi) o che passeranno a un’altra fede.
Vittorio Messori: Pensare la storia – Editrice San Paolo, 1992 – ISLAM 6 (279).
Paolo Mitri
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