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domenica 19 novembre 2017

«Misericordia io voglio»


Amando il tuo nemico, desidera che sia tuo fratello. Quando lo ami, ami tuo fratello. Non ami in lui ciò che è, ma quel che desideri che divenga.

Ti darò un esempio: c’è qui davanti agli occhi legna di quercia; un buon falegname vede questo legno non ancora livellato, appena tagliato dal bosco, e se ne interessa; non so che cosa voglia farne. Certo non s’è preso interesse a quel legno perché esso rimanga sempre lo stesso. È la sua arte che gli mostra ciò che il legno sarà, non l’interesse per il quale vede ciò che è ora; e lo ha amato per quel che ne avrebbe fatto, non per quello che è.

Così Dio ci ha amato, pur essendo noi peccatori. Diciamo che Dio ha amato i peccatori. Disse infatti: “Non i sani hanno bisogno del medico ma gli ammalati”. Dio ha forse amato noi peccatori perché restassimo tali? Ha guardato a noi come quel falegname al legno tagliato nel bosco, e pensò a ciò che avrebbe fatto e non al legno informe che era.

Così tu vedi il nemico che ti avversa, ti aggredisce e ti morde colle sue parole, ti esaspera coi suoi insulti, non ti dà pace col suo odio. Ma in lui vedi un uomo. Vedi tutte queste cose, che ti contrastano, fatte da un uomo; ma vedi in lui ciò che è stato fatto da Dio.

Il fatto che egli è creatura umana, proviene da Dio.
Il fatto che ti odia e ti invidia proviene da lui.

Che cosa dici nel tuo animo? “Signore, sii a lui propizio, perdona i suoi peccati, incutigli terrore, cambialo”. Non ami in lui ciò che è, ma ciò che vuoi che divenga. Perciò quando ami il nemico, ami il fratello.

(Sant’Agostino - Omelie sulla prima lettera di san Giovanni, § 8,10)

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