sabato 28 marzo 2020

Un uomo caduto


Quando una persona è tentata di fare il male non deve credere che in lei vi sia qualche cosa di anormale. Un uomo è tentato non perché sia intrinsecamente malvagio ma perché è un uomo caduto. 
Nessun individuo ha il monopolio della tentazione: tutti vengono tentati. 
I santi non hanno trovato facile il cammino della santità, e i demoni non sono felici di essere demoni.
Non tutti subiscono le stesse tentazioni: alcuni sono tentati di pervertire il sano istinto di conservazione in egoismo; altri di pervertire il sano istinto di procreazione in lussuria; altri ancora di pervertire in avarizia il sano istinto di autoestensione mediante la proprietà privata. 

E se uno è tentato in uno qualunque di questi tre modi o nel modo dell’intemperanza, o dell’invidia, o della gelosia, o dell’ira, o della gola, non è perché sia ammalato, ma perché dopo la caduta del peccato originale la bontà non “viene naturalmente”, ma con difficoltà, ed è raggiunta solo grazie al Soprannaturale, alla Grazia di Dio.
La gente sarebbe meno infelice se comprendesse che conflitti, lotte, sforzi sono inevitabili alla stirpe di Adamo. 
La tentazione non è il male; lo è solo il consentirvi; e poiché noi siamo quali siamo perché abbiamo respinto l’Aiuto di Dio, solo accettandolo possiamo ridiventare felici.

(Beato Fulton J. Sheen, da “La Pace dell’Anima”)

domenica 22 marzo 2020

Si rendessero conto


Che lo zolfo evochi i fetori della carne, lo conferma la storia stessa della Sacra Scrittura, quando parla della pioggia di fuoco e zolfo versata su Sodoma dal Signore. 
Egli aveva deciso di punire in essa i crimini della carne, e il tipo stesso del suo castigo metteva in risalto l’onta di quel crimine. Perché lo zolfo emana fetore, il fuoco arde. 
Era quindi giusto che i sodomiti, ardendo di desideri perversi originati dal fetore della carne, perissero ad un tempo per mezzo del fuoco e dello zolfo, affinchè dal giusto castigo si rendessero conto del male compiuto sotto la spinta di un desiderio perverso.

(San Gregorio Magno, Commento morale a Giobbe, XIV, 23, vol. II, pag. 371)

domenica 15 marzo 2020

L’odio


L’odio come fattore di lotta, l’odio intransigente per il nemico, che spinge l’essere umano oltre i limiti naturali e lo trasforma in un’efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere. 
I nostri soldati devono essere così; un popolo senza odio non può trionfare su un nemico brutale.

Ernesto “Che” Guevara: “Creare due, tre, molti Vietnam”.

martedì 10 marzo 2020

Felice come non mai


Le forti passioni sono il prezioso materiale grezzo della santità. Coloro che hanno molto peccato non dovrebbero disperare e dire: “Sono troppo peccatore per poter cambiare”; oppure: “Dio non sa che farsene di me”. Dio accoglie chiunque sia disposto ad amare, non con un gesto occasionale, ma con una “spassionata passione”, con “violenta tranquillità”.

Un peccatore impenitente non può amare Dio più di quanto un uomo possa nuotare sulla terraferma; ma non appena egli si pente portando a Dio i suoi peccati, le sue passioni scatenate, e prega perché esse siano diversamente dirette verso il Bene, allora diventerà felice come non mai.

Non già il male che abbiamo fatto ci tiene lontano da Dio, bensì il persistere nel male. Chi torna a Dio, come Santa Maddalena e San Paolo, accetta volentieri la disciplina che gli consentirà di mutare le sue precedenti tendenze. La mortificazione è proficua, ma solo quando è compiuta per Amore di Dio.

(Beato Fulton J. Sheen, da “La Pace dell'Anima”)

martedì 3 marzo 2020

Scorre inutilmente sul suolo


Tu disprezzi le regole, le tradizioni e i dogmi. Non vuoi opporre alcuna cornice dottrinale a tuo figlio o al suo discepolo: pretendi di trasmettere loro le tue virtù solo con l’irraggiamento del tuo esempio, con il puro scambio affettivo. 
Benissimo. 

Gli versi da bere un vino prezioso – solo che ti dimentichi di fornirgli una coppa! E di sicuro la coppa senza il vino non è che un nido di polvere e di ragnatele. 
Ma il vino senza la coppa? 
Scorre inutilmente sul suolo e, mescolato con la terra, produce il fango peggiore.

Gustave Thibon. La scala di Giacobbe.