[È] un’ideologia che vuole costringere la massa degli abitanti di un paese a vivere in una situazione di senso di colpa nei confronti delle minoranze.
Questo sistema portò all’istituzione di una nuova religione laica, che prese il posto del comunismo come progetto di salvezza terrena: la religione dei diritti umani.
La lotta di classe è sostituita dalla lotta contro la discriminazione.
È un totalitarismo ovattato, ma molto reale e che paralizza la resilienza delle società europee.
La religione laica dei diritti umani è ancora più suicida per l’Europa occidentale di quanto non fosse il comunismo, è il dovere di scomparire con un sorriso e di fare spazio sul territorio ad altri popoli e civiltà, a cominciare dalla civiltà musulmana. […]
L’Europa, non proclamando pubblicamente le radici cristiane, ha vissuto nella contro-verità.
Il legame storico fra l’Europa e il cristianesimo è la prova che solo una malafede accecante può negare.
Per più di mille anni, le parole «europeo» e «cristiano» sono state sinonimi.
La religione cristiana è sopravvissuta grazie agli europei.
E, per un millennio, il cristianesimo è stato l’identità dell’Europa.
La disgiunzione cristiana tra politico e religioso – Cesare e Dio – ha permesso lo sviluppo tecnico, scientifico e intellettuale dell’Europa.
Rémi Brague intervistata da Giulio Meotti del «Foglio» «Il Foglio», 12-13 ottobre 2019