mercoledì 28 ottobre 2020

Scorretto e pericoloso



Ho la sensazione che alcuni circoli liberali stiano cominciando a usare alcuni elementi e problemi della Chiesa cattolica come strumento per distruggere la Chiesa stessa. 

Lo considero scorretto e pericoloso. 

Abbiamo forse dimenticato che viviamo tutti in un mondo basato sui valori biblici? 

Nel profondo ci devono essere regole umane fondamentali e valori morali. 

In questo senso i valori tradizionali sono più stabili e più importanti per milioni di persone di questa idea liberale che sta davvero morendo.

Vladimir Putin

(Gigi Riva, L’internazionale putinista, «L’Espresso», 7 luglio 2019, p. 44)

mercoledì 21 ottobre 2020

L’ideologia multiculturalista



[È] un’ideologia che vuole costringere la massa degli abitanti di un paese a vivere in una situazione di senso di colpa nei confronti delle minoranze. 

Questo sistema portò all’istituzione di una nuova religione laica, che prese il posto del comunismo come progetto di salvezza terrena: la religione dei diritti umani. 

La lotta di classe è sostituita dalla lotta contro la discriminazione. 

È un totalitarismo ovattato, ma molto reale e che paralizza la resilienza delle società europee. 

La religione laica dei diritti umani è ancora più suicida per l’Europa occidentale di quanto non fosse il comunismo, è il dovere di scomparire con un sorriso e di fare spazio sul territorio ad altri popoli e civiltà, a cominciare dalla civiltà musulmana. […]

L’Europa, non proclamando pubblicamente le radici cristiane, ha vissuto nella contro-verità. 

Il legame storico fra l’Europa e il cristianesimo è la prova che solo una malafede accecante può negare. 

Per più di mille anni, le parole «europeo» e «cristiano» sono state sinonimi. 

La religione cristiana è sopravvissuta grazie agli europei. 

E, per un millennio, il cristianesimo è stato l’identità dell’Europa. 

La disgiunzione cristiana tra politico e religioso – Cesare e Dio – ha permesso lo sviluppo tecnico, scientifico e intellettuale dell’Europa. 


Rémi Brague intervistata da Giulio Meotti del «Foglio» «Il Foglio», 12-13 ottobre 2019

giovedì 15 ottobre 2020

L’autoritarismo istituzionale



La libertà di espressione era la vera essenza, l’anima della politica di sinistra degli anni Sessanta, che reagiva al conformismo e alla censura degli anni Cinquanta, alla quale si opponevano già prima gruppi radicali underground, i poeti Beat e gli artisti di San Francisco e del Greenwich Village. 

La libertà di espressione è sempre stato il mio principio e la mia motivazione centrale, parte dell’eredità dei filosofi dell’illuminismo che hanno attaccato con forza le autorità religiose e i privilegi di classe. 

Proprio per questo è stato incredibilmente scioccante per me il momento in cui i liberal americani hanno abbandonato il free speech negli anni Settanta e hanno inaugurato l’èra del politicamente corretto, per la quale soffriamo ancora oggi. 

Invece di difendere il vibrante individualismo degli anni Sessanta, la sinistra è diventata una polizia del pensiero stalinista che ha promosso l’autoritarismo istituzionale e ha imposto una sorveglianza punitiva delle parole e dei comportamenti.


Mattia Ferraresi, Contro il fascismo di sinistra, «Il Foglio», 6 febbraio 2015.

giovedì 8 ottobre 2020

Divenuto ormai inutile



La situazione è semplice: le forze del mercato controllano il pianeta. 

Ultima espressione del trionfo dell’individualismo, questo mercato trionfante del denaro spiega il grosso dei più recenti sussulti della Storia. […] 

Se questa evoluzione andrà a termine, il denaro porrà fine a tutto ciò che possa nuocergli, compresi gli Stati, che distruggerà a poco a poco, persino gli Stati Uniti d’America. 

Diventato l’unica legge del mondo, darà vita a quello che chiamerò «iperimpero», inafferrabile e planetario, creatore di ricchezze commerciali e di nuove alienazioni, di estreme fortune e di estreme miserie. 

La natura sarà sistematicamente depredata, e tutto diverrà privato, compreso l’esercito, le forze di polizia e la giustizia. 

L’essere umano sarà allora bardato di protesi, prima di diventare lui stesso un artefatto, venduto in serie a consumatori diventati a loro volta artefatti. 

Poi l’uomo, divenuto ormai inutile alle proprie creazioni, scomparirà.


Jacques Attali, Breve storia del futuro, Fazi, Roma 2007, p. 5.

sabato 3 ottobre 2020

Come la Santissima Vergine e le pie donne


Le Messe di Padre Pio sono rimaste memorabili, duravano ore, facevano impressione, sconvolgevano i presenti. 

Padre Pio non parlò mai molto di quel che viveva sull’altare ma anime «picchiose» (come le chiamava lui) gli tirarono fuori qualche parola. 


«Padre che cos’è la vostra Messa?»

«Un sacro miscuglio con la passione di Gesù. La mia responsabilità è unica al mondo». 

«Cosa devo leggere nella vostra santa Messa?» 

«Tutto quello che ha sofferto Gesù nella sua passione, indegnamente, lo soffro anch’io, per quanto è possibile a creatura umana». 

«Agonizzate, Padre, come Gesù nell’orto?» 

«Sicuramente».

«Viene pure a voi l’angelo a confortarvi?» 

«Sì». 

«Quale fiat pronunziate?» 

«Di soffrire per i fratelli d’esilio e per il suo divin regno». 

«Diceste pure: “e grideranno, crucifige, crucifige”. Chi griderà?» 

«I figli degli uomini e proprio i beneficati». 

«Come restò Gesù, dopo la flagellazione, Padre?» 

«Il profeta lo dice: diventò una sola piaga, diventò un lebbroso». 

«E allora anche voi siete tutto una piaga, dalla testa ai piedi?» 

«E non è questa la nostra gloria? E se non ci sarà spazio, per fare altre piaghe nel corpo, faremo piaga su piaga». 

«Padre quando siete flagellato, siete solo o vi assiste qualcuno?» 

«Mi assiste la Vergine santa, è presente tutto il paradiso». 

«Padre, Gesù mi ha fatto sentire che voi soffrite la coronazione di spine». 

«Altrimenti l’immolazione non sarebbe completa». 

«Le spine le avete sulla fronte o intorno al capo?» 

«Intorno a tutto il capo». 

«Padre, i peccatori vi tirano i capelli, come a Gesù?» 

«Mi tirano pure le ossa». 

«Padre, quanto soffrite nella santa Messa?» 

«Non te ne incaricare: nella Messa è tutto un crescendo, fino alla fine».

«Padre, nel divin sacrificio, prendete su di voi le nostre iniquità?» 

«Non si può fare diversamente, perché fa parte del divin sacrificio… la condanna del peccatore cade su di me». 

«Padre, vi ho visto tremare, mentre salivate i gradini dell’altare, perché? Per quello che dovevate soffrire?» 

«Non per quello che dovevo soffrire, ma per quello che dovevo offrire». 

«Padre, perché piangete, quando leggete il Vangelo, nella Messa?» 

«E ti par poco un Dio che conversi con le sue creature? E che sia da loro contraddetto? E che sia continuamente ferito dalla loro ingratitudine e crudeltà?».

«Padre, perché piangete all’offertorio?» 

«Vorresti strapparmi il segreto? E sia puro. Allora e il momento in cui l’anima viene separata dal profano».

L’anima separata dal profano. L’entrata nel sacrum.


«Ditemelo, Padre, perché soffrite tanto nella consacrazione?» 

«Perché è proprio lì che avviene una nuova mirabile distruzione e creazione».

Il mondo, l’umanità vengono distrutti e creati nella Messa? In ogni Messa?


«Padre come vi reggete in piedi, sull’altare?» 

«Come si reggeva Gesù sulla croce». 

«Padre, i carnefici capovolsero la croce di Gesù, per ribattere i chiodi?» «E come!». «Pure a voi la capovolgono?» 

«Sì, ma non aver paura».

«Padre, la santissima Vergine assiste alla vostra Messa?» 

«E tu credi che la Madonna non si interessi del Figlio?». 

«E gli angeli assistono, Padre?» 

«A torme».

«Padre, recitate pure voi le sette parole che Gesù proferì sulla croce?» 

«Sì, indegnamente, le recito pure io». 

«E a chi dite “Donna ecco tuo figlio”?» 

«Dico a Lei: Ecco i figli del tuo figlio». 

«Soffrite la sete e l’abbandono di Gesù?» 

«Sì». 

«Gesù crocifisso aveva le viscere consumate?» 

«Dì, piuttosto bruciate». 

«Che faceva la Vergine ai piedi di Gesù crocefisso?» 

«Soffriva nel veder soffrire suo figlio. Offriva le sue pene e i dolori di Gesù al Padre celeste per la nostra salvezza».

«Padre, come dobbiamo ascoltare la S. Messa?» 

«Come vi assistettero la Santissima Vergine e le pie donne. Come assistette San Giovanni al sacrificio eucaristico e a quello cruento della croce». 

«Padre, che benefici riceviamo ascoltando la S. Messa?» 

«Non si possono enumerare. Li vedrete in Paradiso».

«Padre, che cos’è la santa Comunione?» 

«È tutta una misericordia interna ed esterna, tutto un amplesso. Pregate pure che Gesù si faccia sentire sensibilmente». 

«Dopo la comunione continuano le sofferenze?» 

«Sì, sofferenze amorose».

«Nella santa Messa morite anche voi, Padre?» 

«Misticamente nella santa comunione». 

«È per veemenza di amore o di dolore che subite la morte?» 

«Per l’uno e per l’altro: ma più per amore». 

«Dove posò l’ultimo sguardo Gesù morente?» 

«Sulla Madre sua». 

«E voi dove lo posate?» 

«Sui fratelli d’esilio». 

«Padre avete detto che nella comunione la vittima muore. Nelle braccia della Madonna vi depongono?» 

«Di San Francesco».