«Il Corano non è davvero altro che un sistema ardito di dominio e di invasione politica.
Ovunque in Maometto si scopre l’uomo ambizioso, il vile adulatore di tutte le passioni più care al cuore degli uomini. Come carezza la carne, che spazio riserva alla sensualità.
Vuole portare l’Arabo verso la verità di Dio, oppure verso la seduzione di tutte le gioie permesse in questa vita e promesse come speranza e ricompensa nell’altra?
Bisognava conquistare un popolo, l’appello alle passioni era, dunque, necessario. Inoltre, si rivolge a una sola nazione e ha sentito il bisogno di giocare due ruoli, il ruolo politico e quello religioso.
Egli ha effettivamente conquistato e posseduto tutta la potenza del primo. Quanto al secondo, se ne ha avuto il prestigio non ne ha avuto la sostanza. Una o due volte vuole misurarsi con un miracolo e fallisce miseramente. Maometto spinse i suoi discepoli alla conquista del mondo con la sciabola».
Napoleone Bonaparte – Conversazioni Religiose a Sant'Elena – Editori Riuniti
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