«Senza il destino europeo comune, nel grande incontro con il futuro – un futuro in buona parte fatto dalla cultura e dalle masse asiatiche – noi tedeschi, belgi, olandesi, ungheresi, portoghesi… e altri europei, che futuro avremo? L’Europa non è il centro del mondo e la storia di domani è fatta di grandi mondi diversi dal nostro.
Non lo dico per indulgere allo scontro di civiltà. Ma il mondo di domani non lo abbiamo in tasca noi. Bisognerà esserci come europei. Abbiamo valori preziosi di libertà, di fede, di solidarietà, di cultura, di umanesimo, importanti per il futuro del mondo. Non possiamo perderci, perché si perderebbe una parte importante dell’umanesimo nel mondo contemporaneo.
Ma divisi ci disperderemo e poi ci perderemo smarrendo quello di cui siamo portatori. La paura di perdere il nostro mondo nazionale rallenta l’unificazione. Ma, con il tempo, si perderà anche la ricchezza del nostro mondo nazionale, che da tale, diverrà provincia prima e ghetto assediato poi. Uniti, europei uniti nella diversità, saremo nel mondo contemporaneo una forza umana gentile, solida: una risorsa di umanesimo.
Dobbiamo far crescere la passione europea, la forza unitiva tra i nostri concittadini europei. Non è una passione generica. Essere europei nel mondo diventa una vocazione.
In questo nostro mondo, anche pochi (e non siamo tanto pochi) possono determinare il futuro. Se pochi, l’11 settembre 2001, con il terrorismo hanno turbato il mondo intero e dato la morte…, pochi o molti potranno, con il sogno dell’Europa unita, offrire pace e ideali a tanti europei. Questo è l’umanesimo europeo, capace di costruire pace.
I cristiani possono essere il cuore di questo umanesimo. Chi ama il Vangelo, ama l’uomo. Dice un antico testo cristiano: “E non siate mai lieti, se non quando guarderete con amore il vostro fratello”. La letizia e la forza dell’umanesimo dei cristiani è guardare con amore il fratello.»
Dal discorso di Andrea Riccardi al Convegno “Insieme per l’Europa” – Stoccarda, 12 maggio 2007.
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Ho trovato molto bello questo intervento di Andrea Riccardi. Mi ha trasmesso la vera vocazione dell'Europa.
RispondiEliminaIo ero presente a Stoccarda quando pronunciò questo discorso davvero da "brivido". Si sta lavorando molto a questo riguardo e per realizzare questa stupenda vocazione.
RispondiEliminaGrazie per le tue considerazioni.