venerdì 1 dicembre 2017
Con odio perfetto
Li odiavo con un odio perfetto. Che significa: Con un odio perfetto?
In loro io odiavo le colpe da loro commesse, ma amavo la creatura tua. Ecco come si odia con odio perfetto: non odiando la persona a causa dei suoi vizi e non amando i vizi in vista della persona.
Ed ora osserva come continua: Mi son diventati nemici. Nemici non soltanto di Dio ma suoi nemici personali. Lo dichiara espressamente.
Come, allora, metterà in pratica nei loro riguardi le parole che sopra diceva e cioè: Non ho forse odiato coloro che odiavano te? e insieme quelle del Signore che comanda: Amate i vostri nemici?
Come adempirà il suo dovere, se non ricorrendo a quell’odio perfetto, per il quale nei cattivi si odia il fatto che sono cattivi e si ama la loro condizione di uomini?
C’è un esempio che risale ai tempi del Vecchio Testamento quando a quel popolo carnale venivano applicate sanzioni e pene esterne: si tratta di un uomo, che per l’intelligenza [del mistero] apparteneva al Nuovo Testamento, dico di Mosè, servo di Dio. Come poteva egli odiare quanti erano caduti in peccato, se nello stesso tempo pregava per loro? … Li odiava con odio perfetto.
E per la perfezione del suo odio, pur odiando le colpe che puniva, amava l’essere umano per il quale pregava.
Sant’Agostino, Enarr. in psal. 138,28
Pubblicato da
Paolo Mitri
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