mercoledì 14 febbraio 2018
Armati di tutto punto
Ci troviamo in una situazione rischiosa; è rischioso e pericoloso vivere il Vangelo fino in fondo. Avere il senso del rischio, delle difficoltà, è realismo, un realismo che ci permette di vedere le vie dell’avversario, le vie attraverso le quali il mondo è portato al male, ma sentendoci pieni della forza di Dio.
Una profonda analisi e sintesi del mistero della perversione, fatta con l’aiuto della sacra Scrittura, ci mette davanti alle avversità senza paura perché sappiamo cogliere, insieme alla vastità del male, la potenza di Cristo che opera continuamente nella storia.
Seconda osservazione: si tratta di una lotta che non ha né sosta, né quartiere, contro un avversario astuto e terribile che è fuori di noi e dentro di noi. Questo, oggi, lo si dimentica spesso, vivendo in un’atmosfera di ottimismo deterministico per cui tutte le cose devono andare di bene in meglio, senza pensare alla drammaticità e alle fratture della storia umana, senza sapere che la storia ha le sue tragiche regressioni e i suoi rischi i quali minacciano proprio chi non se l’aspetta, cullato in una visione di un evoluzionismo storico che procede sempre per il meglio.
La terza osservazione: solo chi si arma di tutto punto potrà resistere, dal momento che il nemico si aggira attorno a noi per scoprire se c’è almeno un varco aperto, se c’è almeno un elemento mancante nell’armatura così da farci cadere nel combattimento.
L’ultima osservazione, assai importante: tutte le armi, tutti gli elementi dell’armatura vanno continuamente affinati nell’esercizio della preghiera che non li supplisce – non supplisce lo zelo, l’impegno, lo spirito di fede, la capacità di donarsi -, ma è la realtà nella quale tutti sono avvolti e vengono ritemprati per la lotta.
Carlo Maria Martini, Ritrovare se stessi – 1986.
Pubblicato da
Paolo Mitri
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento