lunedì 19 novembre 2018
La barbarie dell’anima
Le civiltà non muoiono sotto l’urto di barbarie esterne, ma sotto l’influenza della decomposizione interna che si chiama barbarie dell’anima.
Barbaro significa straniero, e barbarie dell’anima è proprio l’introduzione in noi d’un elemento disumano che fa esplodere i limiti dell’umano.
Ne viene anche una seconda conclusione.
L’esperienza bimillenaria dell’umanità dimostra che l’elemento disumano che distrugge l’uomo può essere vinto solo da un elemento divino.
In altre parole, la salvezza della civiltà si fonda soltanto su un ritorno ad una politica naturale e ad una religione soprannaturale.
Marcel de Corte, Fenomenologia dell’autodistruttore
Pubblicato da
Paolo Mitri
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