giovedì 19 settembre 2019
Il secolo che verrà
Credo che noi stiamo vivendo un momento capitale nella vita dell’umanità. In effetti si vede bene che l’umanità sta cambiando regime.
Invece di svilupparsi in un regime di tradizioni, si sta evolvendo in un regime dove non esiste più una tradizione precisa. La tradizione viene creata e ricreata momento per momento, ad opera della radio o della TV.
Il nostro tempo è quindi un secolo quale finora non si era mai visto. (…) Ci troviamo in un’epoca in cui, come in un cantiere, non si vede più quello che è stato e non si vede ancora quello che sarà.
È un’epoca in cui tutto è possibile, anche l’impossibile. (…) Ho l’impressione che ci andiamo avvicinando a quella che si chiama la fine dei tempi o la fine del tempo, cioè a un momento in cui tutto cambierà.
I rischi preliminari sono numerosi nel momento attuale. Io credo che vi avviciniamo a quella che si può chiamare la fine di un tempo.
Cosa accadrà dopo? Non ne sappiamo nulla. Credo che dopo il folgoramento che prevedo, l’umanità continuerà con un “piccolo avanzo”. Ma non penserà più allo stesso modo.
(J. Guitton, Il secolo che verrà)
Pubblicato da
Paolo Mitri
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