mercoledì 26 febbraio 2020
Quando ero un rivoluzionario marxista
Il giornalista e scrittore inglese Peter Jonathan Hitchens, militante in gioventù nel movimento trotzkista, sul settimanale conservatore The Mail on Sunday ha ricordato:
«Quando ero un rivoluzionario marxista, eravamo tutti a favore di più immigrazione possibile. Non perché ci piacessero gli immigrati, ma perché non ci piaceva come era la società britannica.
Abbiamo visto gli immigrati - da qualsiasi luogo - come alleati contro la società conservatrice che il nostro Paese era ancora alla fine degli anni Sessanta. Volevamo usarli come grimaldello.
Inoltre, ci piaceva sentirci “superiori” alle persone comuni - di solito delle zone più povere della Gran Bretagna - che videro i loro quartieri improvvisamente trasformati in presunte “comunità vibranti”.
Se avevano il coraggio di esprimere le obiezioni più miti, subito li accusavamo di razzismo. Era facile.
Noi studenti rivoluzionari non vivevamo in tali aree “multietniche” (ma venivamo, per quanto ho potuto vedere, per lo più dalle zone ricche e le parti più belle di Londra).
Potevamo vivere in luoghi “vibranti” per alcuni (di solito squallidi) anni, in mezzo a degrado e bidoni traboccanti. Ma noi lo facemmo come dei vagabondi senza responsabilità e in modo transitorio, non avevamo figli.
Non come i proprietari di abitazioni, o come genitori di bambini in età scolare, o come gli anziani che sperano in un po’ di serenità alla fine delle loro vite.
Quando ci laureammo e cominciammo a guadagnare soldi seri, in genere ci dirigemmo verso le costose enclave di Londra e diventammo molto esigenti su dove e con chi i nostri bambini andavano a scuola, una scelta che felicemente abbiamo negato ai poveri delle città, quelli che abbiamo sbeffeggiato come “razzisti”.
Ci interessava e ci siamo curati della grande rivoluzione silenziosa che già allora cominciava a trasformare la vita dei poveri inglesi?
No, per noi significava che il patriottismo e la tradizione potevano sempre essere derisi come “razzisti”».
Adriano Scianca - Ascesa e declino dei Radical Chic, luglio 2018.
Pubblicato da
Paolo Mitri
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Questa è una confessione molto importante da parte di una delle nostre élite. Ha avuto un effetto devastante sul popolo inglese. Non a causa degli immigrati in quanto tali, ma per la perdita della sensazione di essere a casa.
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