martedì 17 ottobre 2017
Un «consolatore» al posto di un «lodatissimo»
Il Profeta [Maometto] aveva due nomi: Muhammad e Ahmad.
Entrambi derivano dal verbo «lodare». Ahmad è un superlativo e significa «lodatissimo».
Ma dove mai Gesù annuncia l’arrivo di un Ahmad?
Nel Vangelo di Giovanni, risponde l’Islam, prima che i cristiani lo manipolassero per non riconoscere l’apostolo arabo.
Leggiamo in effetti in Giovanni, nel discorso di addio di Gesù ai suoi: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce» (Gv 14,16–17). Quel Consolatore (il quale, come spiegano ancor meglio altri passi evangelici, è lo Spirito Santo) si dice in greco Parakleton, da cui il nostro «Paraclito».
Ma, nello stesso greco, c’è una parola dal suono simile, periclytòs, che vuol dire «nobilissimo» o anche «lodatissimo»: in arabo, Ahmad, il nome di Maometto...
Ecco qui, dunque, la falsificazione operata da quei perfidi cristiani!
Gesù annunciava, chiamandolo per nome, il profeta arabo e i suoi indegni discepoli hanno adulterato i testi perché non fosse conosciuto, mettendo un «consolatore» al posto di un «lodatissimo»!...
La verità oggettiva è che non sono i cristiani ma semmai Maometto ad avere «truccato» il Vangelo.
Ciò con cui il Profeta venne in contatto era il cristianesimo eretico, apocrifo, che circolava allora nella penisola araba. Analfabeta, ingannato da quanto sentiva dire da quei «cristiani» presunti con cui veniva in contatto, Maometto ci ha lasciato nel Corano non un’immagine autentica della fede in Gesù, bensì una sua caricatura.
È convinto, ad esempio, che la Trinità sia composta di Padre, Figlio e Maria.
Crede che l’eucaristia sia stata istituita facendo scendere dal cielo una tavola imbandita.
Confonde Maria, madre di Gesù, con Miriam, sorella di Mosè.
Afferma che al posto di Gesù fu crocifisso un sosia.
Il Corano è insostenibile in ciò che dice del cristianesimo. Ma, d’altro lato, per il muslim quel libro è infallibile, perfetto, dettato parola per parola dal Cielo stesso. Dunque chi sbaglia non è questo testo di Dio: sbagliano le Scritture giudeo-cristiane, perché sono state manipolate.
Inutile, dunque, leggerle.
Inutile, dunque, il dialogo con dei falsari come gli ebrei e come i cristiani.
Vittorio Messori: Pensare la storia – Editrice San Paolo, 1992 – ISLAM 7 (280).
Pubblicato da
Paolo Mitri
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