domenica 29 maggio 2016

L’ego si afferma sovrano


Il matrimonio fondato esclusivamente sulla passione sessuale dura unicamente quanto la passione animale. Entro un paio d’anni l’attrazione animale verso l’altra persona può morire, e quando ciò avviene, la legge corre in suo soccorso giustificando il divorzio con termini privi di senso come «incompatibilità» o «crudeltà mentale». Gli animali non ricorrono mai ai tribunali, perché non hanno la volontà di amare; ma l’uomo, essendo provvisto di ragione, sente il bisogno, quando ha torto, di giustificare l’irrazionalità della sua condotta.

In una civiltà decadente, due sono le ragioni della supremazia del sesso sull’amore.
Una è il declino della ragione. Gli umani, quando rinunziano alla ragione, ricorrono all’immaginazione. Ecco perché il cinematografo e i periodici illustrati godono di una così grande popolarità. Col venir meno della ragionevolezza, i desideri, non più frenati, si manifestano. Poiché di tutti i desideri quelli fisici ed erotici sono i più facili a stabilirsi in noi, in quanto non richiedono alcuno sforzo e sono potentemente aiutati dalle passioni del corpo, il sesso comincia ad assumere la massima importanza. Non è già per un semplice accidente storico che un’era antintellettualistica e irrazionale come la nostra è anche un’era di licenza carnale.

La seconda ragione è l’egoismo. Quanto più si nega la fede nel Giudizio Divino, in una vita futura, nel paradiso e nell’inferno, nonché in un ordine morale, tanto più saldamente l’ego si afferma sovrano come la fonte della propria moralità. Ogni persona si erge a giudice di se stessa. Aumentando questo egoismo, le pretese di autosoddisfazione diventano sempre più imperiose, e gli interessi della comunità e i diritti altrui suscitano sempre minore rispetto. Il peccato è sempre egocentrico, mentre l’amore è altruismo e parentela. Il peccato è l’infedeltà dell’uomo secondo l’immagine di ciò che egli dovrebbe essere nella sua eterna vocazione di figlio adottivo di Dio: l’immagine che Dio vede in Se stesso quando contempla il Suo Verbo.

Fulton Sheen

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