venerdì 26 ottobre 2018

Verso un governo sempre più totalitario


Istituzionalizzare l’aborto significa rendere norma giuridica il fatto che la donna deve continuare a pagare da sola, con la sua salute fisica e psichica, i prezzi pesanti di una società ancora carica di mille ingiustizie e miserie.

Istituzionalizzare l’aborto significa togliere all’uomo ogni residua responsabilità. L’uomo potrà usare della donna per il proprio piacere sicuro che le conseguenze del suo egoismo verranno pagate solo dalla donna. (...)

Ma la cosa più grave è che istituzionalizzare l’aborto significa rendere norma giuridica il diritto a sopprimere una vita umana quando la sua esistenza sia in contrasto con egoismi personali o interessi economici dello Stato.

In questo senso l’introduzione dell’aborto può solo aprire la strada verso un governo sempre più totalitario.

(Bambini di troppo - Il problema dell’aborto in Italia, a cura di Emilio Bonicelli, quaderni di CL n. 1, febbraio 1976, pp. 43-44)

venerdì 19 ottobre 2018

Il caso di Babele


L’uscita di scena dell’Urss e del sistema di regimi che aveva imposto a tanti Paesi, ha riacceso la fantasia degli utopisti (non mancano neppure tra i cattolici) che vagheggiano un mondo anche politicamente unito, che si entusiasmano all’idea di un governo planetario. Gli “Stati Uniti del Mondo” sarebbero, stando a costoro, una nobile mèta cui dedicare impegno ed energie.

In realtà, basta la sana (e cristiana) virtù del realismo per rendersi conto che – alla pari di tante utopie il sogno di un unico governo mondiale, se realizzato, potrebbe rovesciarsi in un incubo. Un simile progetto, pur partendo da un ideale di fratellanza, finirebbe certamente per trasformarsi nella tirannia di alcune caste, culture, popoli, su tutte le altre. Tirannia, per giunta, probabilmente più spietata e soffocante di quelle “esplicite”, perché mascherata di ipocrisia, di pelosi “lo facciamo per il bene dell’umanità”… Viviamo tra l’altro, proprio in questi anni, la fine della messianica attesa illuministica, stando alla quale il Progresso, la Scienza, l’Istruzione, l’Informazione – e tutti gli altri miti che si scrivevano con la maiuscola – avrebbero infallibilmente unito i popoli, livellando le differenze e, alla fine, affratellandoli in un grande abbraccio comune. [...]

Tutto il profetismo dell’Antico Testamento, ma anche il culmine e il termine del Nuovo Testamento stesso, l’Apocalisse, sono una costante invettiva contro i grandi imperi. Il messaggio biblico fonda si l’unità radicale del genere umano, rivelando un Padre comune per tutti, ma questa fratellanza profonda non annulla né cancella le diversità.
Come nota ogni lettore attento, quel Dio della Bibbia, che tutti ha creato e sostiene, parla a popoli, genti, etnie, culture, sempre al plurale.
Forse, l’opera d’arte che più ama è il mosaico: un insieme unitario e armonico, ma composto di tante tessere, ciascuna eguale e al contempo diversa dalle altre, per forma, colore, dimensione…

sabato 13 ottobre 2018

Ci avete fatto caso?


Avete fatto caso che, da qualche anno, la semplice opinione contraria al matrimonio gay, o alla legalizzazione dell’aborto [in Brasile non è legalizzato, NdT] è passata a essere condannata sotto l’etichetta di “estremismo”, come se matrimoni omosessuali o aborti su richiesta non fossero novità scioccanti, rivoluzionarie, bensì pratiche consensuali millenarie, fermamente ancorate nella Storia, nella natura umana e nel senso comune, alle quali davvero solo un pazzo estremista potrebbe opporsi?

Avete fatto caso che l’esibizionismo sessuale in luogo pubblico, le brutali offese alla fede religiosa, l’invasione provocatoria di chiese, sono ormai accettati come normali mezzi di protesta democratica da parte di quella stessa stampa e tv e da quelle stesse autorità costituita che, davanti alla più pacifica e serena citazione della Bibbia, subito lanciano l’allarme contro l’abuso “fondamentalista” della libertà di opinione?

Avete fatto caso che il semplice atto di pregare in pubblico è considerato come manifestazione di “intolleranza”, e che, al contrario, la proibizione di pregare è celebrata come espressione purissima della “Libertà religiosa”?

Avete fatto caso che, dopo aver dato al termine “fondamentalista” una accezione sinistra per la sua associazione con il terrorismo islamico, i mezzi di comunicazione più rispettabili e eleganti hanno cominciato a usarlo contro pastori e fedeli, cattolici ed evangelici, come se i cristiani fossero gli autori e non le vittime inermi della violenza terroristica nel mondo?

lunedì 8 ottobre 2018

L’intangibile base di ogni legislazione umana


Mentre nei sistemi monarchici e oligarchici (…), una parte della società (spesso la stragrande maggioranza) è condannata ad un ruolo passivo o subordinato perché il potere è nelle mani di una minoranza, ciò non dovrebbe avvenire nei regimi democratici.
Davvero non avviene?

Certe situazioni che si verificano in democrazia giustificano la domanda.
In ogni caso, l’etica sociale cattolica appoggia, in linea di principio, la soluzione democratica, perché più rispondente, (…) alla natura razionale e sociale dell’uomo.
Si è tuttavia lontani – è bene precisarlo – dal «canonizzare» questo sistema.
Resta vero, infatti, che ciascuna delle soluzioni ipotizzabili – la monarchica, l’aristocratica e la democratica – può, a determinate condizioni, servire alla realizzazione di ciò che è scopo essenziale del potere, cioè il bene comune.
Presupposto indispensabile di ogni soluzione è, comunque, il rispetto delle norme etiche fondamentali. [...]

In tali consessi si elaborano le norme che definiscono il comportamento dei cittadini nei vari ambiti della convivenza. Ogni settore della vita, com’è ovvio, attende un’adeguata legislazione che ne assicuri l’ordinato sviluppo. Uno Stato di diritto attua in questo modo il postulato di ogni democrazia: quello di formare una società di cittadini liberi che insieme perseguono il bene comune. [...]

martedì 2 ottobre 2018

Questa è l’adorazione


«La purezza dello spirito è unita alla verità. È puro quello spirito, nel quale le distinzioni sono tracciate e i limiti conservati; che chiama grande il grande e piccolo il piccolo; che non trasforma mai il sì nel no e il no nel sì, che mantiene separato il bene e il male per mezzo dell’incondizionato aut-aut.

Ma lo spirito può ammalarsi quando esclude la verità in quanto tale, o ad essa rinuncia, o la subordina a un fine, oppure la cela.

Perciò bisogna offrire qualcosa per cui il cuore si rinnova continuamente nella verità, lo spirito si purifica, lo sguardo si depura, la personalità è impegnata.

Questa è l’adorazione. Non c’è niente di più importante per l’uomo quanto il fatto che impari con l’intimo a chinarsi davanti a Dio.

(Romano Guardini, Persona e libertà, La Scuola, Brescia, 1987)