lunedì 8 ottobre 2018

L’intangibile base di ogni legislazione umana


Mentre nei sistemi monarchici e oligarchici (…), una parte della società (spesso la stragrande maggioranza) è condannata ad un ruolo passivo o subordinato perché il potere è nelle mani di una minoranza, ciò non dovrebbe avvenire nei regimi democratici.
Davvero non avviene?

Certe situazioni che si verificano in democrazia giustificano la domanda.
In ogni caso, l’etica sociale cattolica appoggia, in linea di principio, la soluzione democratica, perché più rispondente, (…) alla natura razionale e sociale dell’uomo.
Si è tuttavia lontani – è bene precisarlo – dal «canonizzare» questo sistema.
Resta vero, infatti, che ciascuna delle soluzioni ipotizzabili – la monarchica, l’aristocratica e la democratica – può, a determinate condizioni, servire alla realizzazione di ciò che è scopo essenziale del potere, cioè il bene comune.
Presupposto indispensabile di ogni soluzione è, comunque, il rispetto delle norme etiche fondamentali. [...]

In tali consessi si elaborano le norme che definiscono il comportamento dei cittadini nei vari ambiti della convivenza. Ogni settore della vita, com’è ovvio, attende un’adeguata legislazione che ne assicuri l’ordinato sviluppo. Uno Stato di diritto attua in questo modo il postulato di ogni democrazia: quello di formare una società di cittadini liberi che insieme perseguono il bene comune. [...]
La Legge divina del Decalogo ha valore vincolante come legge di natura anche per coloro che non accettano la Rivelazione: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre…
Ognuna di queste parole del codice del Sinai prende le difese di un bene fondamentale della vita e della convivenza umana.
Se si pone in dubbio tale legge, la convivenza umana diventa impossibile, e la stessa esistenza morale dell’uomo è messa a repentaglio. [...]

Proprio questo codice morale proveniente da Dio, codice sanzionato nell’Antica e nella Nuova Alleanza, è anche l’intangibile base di ogni legislazione umana in qualunque sistema e, in particolare, in quello democratico.
La legge stabilita dall’uomo, dai parlamenti, e da ogni altra istanza legislativa umana, non può essere in contraddizione con la legge di natura cioè, in definitiva, con l’eterna Legge di Dio. [...]

Fu un parlamento regolarmente eletto ad acconsentire alla chiamata di Hitler al potere nella Germania degli anni Trenta, fu poi lo stesso Reichstag che, con la delega dei pieni poteri a Hitler, gli aprì la strada per la politica d’invasione dell’Europa, per l’organizzazione dei campi di concentramento e per l’attuazione della cosiddetta “soluzione finale” della questione ebraica, cioè l’eliminazione di milioni di figli e di figlie d’Israele.

Basta richiamare alla memoria anche solo questi eventi, a noi vicini nel tempo, per vedere con chiarezza che la legge stabilita dall’uomo ha limiti precisi, che non può valicare.
Sono i limiti fissati dalla legge di natura, mediante la quale è Dio stesso a tutelare i fondamentali beni dell’uomo. [...]

(Karol Józef Wojtyła, Memoria e identità – Conversazioni a cavallo dei millenni, Rizzoli, 2005)

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