sabato 20 ottobre 2012

Il criterio ondeggiante di una verità relativa


Il cattolico progressista negli scritti di Padre Antonio Messineo 1/2.

«Il progressismo moderno se non è nella sua sostanza un modernismo riverniciato, si può molto bene paragonare a quella corrente, della quale ad alcuni, forse non del tutto a torto, sembra una propaggine.
Il modernismo pretese rinnovare il domma, vuotandolo di contenuto trascendente, dopo averlo sommerso nell’onda mobile del relativismo storicista; fece appello al soggettivismo e col metro dei sentimenti volle stabilire la verità e trovare il collegamento con la divinità; fu insieme razionalista e scettico sui poteri della ragione e soprattutto antiautoritario, e su questi binari procedette a una revisione radicale, distruggendo tutto un passato di gloriosa e feconda speculazione dottrinale, per adeguarsi al cosi detto pensiero moderno e alle pretese esigenze del progresso intellettuale contemporaneo.
Il progressismo, in verità, porta in se stesso impressi alcuni dei connotati descritti.
È storicista chi crede all’evoluzione incessante della verità e delle forme istituzionali, in cui s’inquadra la vita della Chiesa e la vita sociale civile; è razionalista, umanitario e naturalista, e pretende, così come il modernismo, rivedere dalle fondamenta gli atteggiamenti teorici e gli insegnamenti pratici, che sono patrimonio consolidato di una lunga serie di anni e di esperienze feconde nel pensiero e nella prassi.
Nei suoi enunziati mantiene un piglio di superiore autosufficienza, come interprete qualificato e indipendente delle esigenze della vita intellettuale e sociale del tempo presente, che soltanto i suoi fautori comprenderebbero a pieno, mentre gerarchia e maestri, ancora fermi alle posizioni tradizionali, sarebbero fuori fase e, se non ottusi, almeno sviati da un conservatorismo retrivo e mortificante.
Il progressista sa, conosce, giudica con un criterio suo proprio, che poi non è altro se non il criterio ondeggiante di una verità relativa, diversa nei vari periodi della storia, e, per il tempo presente, il pensiero così detto moderno, la società moderna, le tendenze spirituali moderne, in una parola il così detto progresso moderno. Donde poi deriva il suo nome, che esprime e la tendenza ad un adeguamento con esso e la spinta a procedere innanzi, nella riforma dei principi e della prassi, secondo le direttive dal medesimo tracciate.»

Antonio Messineo, “La Civiltà Cattolica”: Il progressismo contemporaneo, q. 2537 (1950), pp. 498-499.

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