lunedì 26 novembre 2018

L’idea della felicità universale


È vero che anch’egli aspira alla felicità umana, però ama non le persone vive ma solo la propria idea, cioè l’idea della felicità universale. Sacrificando se stesso per questa idea, egli non esita a sacrificare anche gli altri.

Nei suoi contemporanei egli vede da una parte soltanto vittime del male mondiale che egli sogna di sradicare, dall’altra solo colpevoli di questo male.

Ha compassione dei primi ma non può aiutarli immediatamente perché la sua attività deve portare utilità solo ai suoi lontani discendenti; perciò nel suo atteggiamento verso di loro non è affatto efficiente.

Odia i secondi e nella lotta contro di loro vede il compito più immediato della propria attività e il mezzo fondamentale per realizzare il proprio ideale.

Cosi dal grande amore per l’umanità futura nasce il grande odio per gli uomini, la passione per l’organizzazione di un paradiso terrestre diventa passione per la distruzione e il credente populista-socialista si fa rivoluzionario.

(Semën Frank, L’etica del nichilismo)

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