venerdì 25 gennaio 2019

Apostoli di rivoluzioni politiche


Il cedimento morale di tanti cristiani, anzi la crisi stessa della Chiesa, hanno una causa. E questa causa è, per dirla chiara, l’indebolimento della fede.
È impossibile vivere la morale cattolica se non si è più convinti, e fino in fondo, che Gesù Cristo è il Figlio di Dio e che nel vangelo è contenuto il progetto divino per l’uomo.
Senza questa certezza, il celibato, la verginità, diventano pesi intollerabili, anzi prescrizioni assurde e disumane; e coloro che, incautamente, hanno assunto simili impegni cercano ogni sotterfugio e ogni ipocrisia per sottrarvisi.
Ma molti altri aspetti della Chiesa attuale sembrano deformati dallo svaporare della fede, così come la proclama il Credo.

Tanti missionari tendono a trasformarsi in operatori sociali, in funzionari di organizzazioni umanitarie, magari in apostoli di rivoluzioni politiche. Dunque, tacciono spesso sull’annuncio del vangelo come speranza di vita eterna, sulla necessità del battesimo per partecipare di questa promessa.
Si è arrivati al punto di scoraggiare le conversioni al cristianesimo, rovesciando paradossalmente il ruolo del missionario.
Ma questo non avviene per qualche luciferino complotto o per mancanza di buona volontà, che in realtà abbonda: bensì, per una crisi di fede, che trasforma l’ardua credenza in Dio in un ben più comprensibile progetto di solidarietà umana.

(Card. Joseph Ratzinger - 19 novembre 2003)

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