mercoledì 10 novembre 2010

L’apologo dell’uomo con la lanterna

«Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”.
E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa.
“È forse perduto?” disse uno.
“Si è perduto come un bambino?” fece un altro.
“Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” - gridavano e ridevano in una gran confusione.
Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio?: - gridò - ve lo voglio dire!
Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io!
Siamo noi tutti i suoi assassini!
Ma come abbiamo fatto questo?
Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia?
Chi ci dette la spugna per cancellare l’intero orizzonte?
Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole?
Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli?
Non è il nostro un eterno precipitare? E all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati?
Esiste ancora un alto e un basso?
Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla?
Non alita su di noi lo spazio vuoto?
Non si è fatto più freddo?
Non seguita a venire notte, sempre più notte?
Non dobbiamo accendere lanterne la mattina?»

Friedrich Nietzsche, La Gaia scienza - 1882

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1 commento:

  1. Noi tutti vaghiamo smarriti alla ricerca del Vero: i dotti e i sapienti hanno la vista offuscata da un orgoglio smisurato che li fa essere ciechi.
    Per un misterioso disegno i semplici riescono a vedere lontano e a scorgere la Meta stessa, anche senza la bussola del sapere,perchè la loro piccola bussola è l'umiltà che li pone favorevolmente presso la benevolenza del Padre.
    E un Dio scentificamente ricercato quanto si allontanerebbe anche dall'essere democratico!!

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