martedì 21 febbraio 2012

Una bella scoperta

Tra i credenti è il dato più semplice ed essenziale è che Gesù è l’unico necessario Salvatore di tutti.

«Vorrei segnalare la vicenda incredibile della “Dominus Iesus”: un documento esplicitamente condiviso e pubblicamente approvato da Giovanni Paolo II; un documento per il quale mi piace esprimere al cardinal Ratzinger la mia vibrante gratitudine.
Che Gesù sia l’unico necessario Salvatore di tutti è una verità che in venti secoli – a partire dal discorso di Pietro dopo Pentecoste – non si era mai sentito la necessità di richiamare. Questa verità è, per così dire, il grado minimo della fede; è la certezza primordiale, è tra i credenti il dato semplice e più essenziale.
In duemila anni non è stata mai posta in dubbio, neppure durante la crisi ariana e neppure in occasione del deragliamento della Riforma protestante. L’averla dovuta ricordare ai nostri giorni ci dà la misura della gravità della situazione odierna. Eppure questo documento, che richiama la certezza primordiale, più semplice, più essenziale, è stato contestato. È stato contestato a tutti i livelli: a tutti i livelli dell’azione pastorale, dell’insegnamento teologico, della gerarchia.
Mi è stato raccontato di un buon cattolico che ha proposto al suo parroco di fare una presentazione della “Dominus Iesus” alla comunità parrocchiale. Il parroco (un sacerdote per altro eccellente e ben intenzionato) gli ha risposto:
“Lascia perdere. Quello è un do-cumento che divide”.
“Un documento che divide”. Bella scoperta! Gesù stesso ha detto:
“Io sono venuto a portare la divisione” (Luca 12,51). Ma troppe parole di Gesù oggi risultano censurate dalla cristianità; almeno dalla cristianità nella sua parte più loquace.»

Giacomo Biffi. Memorie e digressioni di un italiano cardinale. Edizioni Cantagalli, Siena, 2007.

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