lunedì 14 settembre 2020

L’uomo che rifiuta di giudicare

L'uomo che rifiuta di giudicare, che non è né d’accordo né in disaccordo, che dichiara che non ci sono assoluti e crede di sfuggire alla responsabilità, è l’uomo responsabile di tutto il sangue che è ora versato nel mondo. 

La realtà è un assoluto, l’esistenza è un assoluto, un granello di polvere è un assoluto e così è una vita umana. 

Se vivi o muori è un assoluto. 

Che tu abbia un pezzo di pane o meno, è un assoluto. 

Se mangi il tuo pane o lo vedi svanire nello stomaco di un saccheggiatore, è un assoluto. 

Ci sono due lati per ogni problema: uno è giusto e l’altro è sbagliato, ma il mezzo è sempre malvagio. 

L’uomo che ha torto conserva ancora un certo rispetto per la verità, se non altro accettando la responsabilità della scelta. 

Ma l’uomo nel mezzo è il furfante che cancella la verità per fingere che non esistano scelte o valori, che è disposto a sedersi nel corso di qualsiasi battaglia, disposto a incassare il sangue dell’innocente o a gattonare sul ventre ai colpevoli, che dispensa la giustizia condannando sia il ladro che il rapinato in prigione, che risolve i conflitti ordinando al pensatore e al folle di incontrarsi a metà strada. 

In qualsiasi compromesso tra cibo e veleno, è solo la morte che può vincere. 

In qualsiasi compromesso tra bene e male, è solo il male che può trarre profitto. 

In quella trasfusione di sangue che drena il bene per nutrire il male… 

Ayn Rand O’Connor

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