martedì 23 giugno 2020

Il pasto nudo


«Cosa sia il mondo omosessuale lo capii quando fui inviato dal giornale a San Francisco, nei giorni in cui l’epidemia di AIDS era divenuta un allarme pubblico. 
I medici cercavano di risalire ai “primi portatori” e diffusori del contagio, chiedendo ai malati di ricordare l’identità dei loro partner omosessuali. 
Scoprirono, con costernazione, che questo era impossibile. 

Ogni omosex di San Francisco aveva avuto nell’anno precedente, in media, 600 rapporti carnali con persone sempre diverse e quasi tutte sconosciute. 
Gli incontri avvenivano nella penombra di losche discoteche, dette “bathrooms”, dove si avevano rapporti con gente mai vista. 
Stiamo parlando di 600 rapporti, quasi due al giorno, ogni giorno dell’anno. 
Ora, prego di considerare: quale eterosessuale può avere un tal numero di rapporti? 
Anche il più infoiato, dopo una settimana o due, sente il bisogno di fare altro, di leggere, di passeggiare, di viaggiare, di non pensare alle donne.
Ciò perché il sesso eterossuale, come un cibo vero, sazia. 
Ci sono cibi falsi, come le droghe, che non saziano mai: è quel che Burroughs ha chiamato il “pasto nudo”
Così il tristissimo sesso “gay” è un pasto nudo. 
[...] I casi di San Francisco mi hanno insegnato che la “coppia omosessuale” di tipo matrimoniale, dove uno dei due resta in casa a pulire, e l’altro lavora e porta a casa i soldi, è un mito omosessuale, un fantasma di natura psichiatrica. 
Nella realtà, quelle “coppie fedeli” sono di “coniugi” che vanno insieme a pescare nelle bathrooms.»

Di Maurizio Blondet - “Velinopoli e le virtuose indignazioni” 15 marzo 2003

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