giovedì 11 giugno 2020

L’Israele spirituale


[San Paolo] ci fa comprendere che la Chiesa o il Regno di Dio peregrinante quaggiù, il regno della redenzione che prosegue di generazione in generazione, non è né una setta giudea né un’estensione religiosa della teocrazia d’Israele su tutti i popoli della terra, ma al contrario un Corpo universale nuovamente generato nella sua realtà visibile dall'invisibile virtù del sangue di Cristo e dello Spirito di Dio, e ciò precisamente al prezzo della regalità terrena di cui Israele è stata ormai spodestata.

Ci fa comprendere questa straordinaria rottura - per mezzo della quale dal Tempio distrutto, abbattuto, gettato a terra, si innalzava ed andava a sorgere l’Israele spirituale, il Tempio mistico del Corpo di Cristo - era esso stesso condizionato dal passo falso d’Israele e dalla grande prevaricazione dei suoi sacerdoti. 

Ci fa comprendere che se la salvezza è per tutti gli uomini e in Cristo non c’è più più né Giudeo né Gentile, è perché la potenza che opera la salvezza non è affatto la Legge dei Giudei ma la Fede in Colui che è stato crocifisso nel nome di questa stessa Legge.

Jacques Maritain, La Pensée de saint Paul, pp. 12-13, ed. Parole et silence

Nessun commento:

Posta un commento